40° Terremoto Friuli 1976 Cantiere 11 Vedronza

Data evento:
Sab, 17. Settembre 2016

40° Terremoto Friuli 1976 Cantiere 11 Vedronza

Il 6 maggio 1976, un terremoto di inaudita violenza scuote il Friuli, causando oltre mille morti e grandissime distruzioni . La zona più colpita fu quella a nord di Udine. Fu inizialmente indicato che l'epicentro della scossa era nella zona del Monte San Simeone. Uno degli studi più citati è quello di Aoudia e altri che colloca l'epicentro nel gruppo del monte Chiampon,nei pressi di Pradielis e Cesariis nel Comune di Lusevera . Tra i primi ad accorrere in soccorso dei terremotati la Brigata alpina Julia, al comando del generale De Acutis, che aveva perduto 29 Alpini rimasti sotto le macerie della caserma Goj di Gemona.

Anche il Presidente della Sezione di Udine, De Bellis, partecipava con gli Alpini in congedo e con gruppi di volontari ai primi soccorsi.
Franco Bertagnolli, Presidente Nazionale dell’A.N.A., avuta notizia delle spaventose conseguenze del terremoto, si trasferiva ad Udine e dava vita al «Centro base operativa» per la direzione degli istituenti cantieri di lavoro in Friuli.
Da quella iniziale idea, in breve tempo, sorsero dieci cantieri, che, alimentati da tutte le Sezioni d’Italia, donarono al Friuli 108.000 giornate lavorative, ma, soprattutto, diedero ai Friulani, sconvolti dall’avvenimento, al sensazione di non essere soli.
Anche la Sezione di Udine, nel mese di luglio, decise di concorrere all’iniziativa ed istituì un undicesimo cantiere a Vedronza, nel quale si alternarono 130 Alpini per un totale di 22.780 ore lavorative, oltre ad altre 4.600 per i servizi logistici.
L’operazione «Friuli» continuò nel 1977 e si consolidò attraverso il finanziamento, che il governo degli Stati Uniti decise di affidare alla gestione degli Alpini.
Sempre nel 1976, un grave lutto colpiva la nostra Sezione: Guglielmo De Bellis, stroncato da un male inesorabile, il 24 settembre decedeva. Dopo una reggenza di alcuni mesi del Vice Presidente Italo Felcaro, nell’assemblea tenuta nella primavera del 1977, veniva rieletto alla presidenza Ottorino Masarotti, che, nel frattempo, si era rimesso in salute.
Quell’anno, quasi a coronamento dell’attività dei cantieri alpini della ricostruzione, veniva ripristinata la chiesetta di Muris, che il terremoto aveva distrutto.

CANTIERI  DI  LAVORO  ANA  1976.

1. Magnano in Riviera
     Sezioni di Asiago, Bassano del Grappa, Marostica, Padova, Valdobbiadene, Venezia, Vicenza. 


2.Attimis
    Sezioni di Belluno, Cadore, Feltre, Gorizia, Palmanova, Trieste.


3.Buja
    Sezioni di Bolzano, Trento, Verona.


4.Gemona del Friuli
    Sezioni di Bergamo, Breno, Brescia, Salò.


5.Villa Santina 
     Sezioni di Ceva, Cuneo, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo, Susa, Torino.


7.Majano
    Sezioni di Colico, Cremona, Lecco, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Svizzera, Tirano.


8.Moggio Udinese
    Sezioni di Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Casale Monferrato, Ivrea, Varallo Sesia, Vercelli.


7.Osoppo
    Sezioni di Emilia, Marche, Toscana, Cuneo, Genova, La Spezia.


9.Cavazzo Carnico
     Sezioni di Como, Domodossola, lntra, Luino, Novara, Omegna, Varese.


10.Pinzano
       Sezioni di Conegliano, Imperia, Pordenone, Savona, Treviso, Vittorio Veneto.

11.Vedronza
       Sezione di Udine.